La piantina che ho trovato stasera, nel suo giardino selvatico, è un delicato e dolcissimo melo… un melo che profuma di sogni trascritti al chiaro di luna, e che porta scritti sulla corteccia i ricordi di ciò che sono stata, e che forse nel profondo sono ancora… sì, dev’essere di sicuro così…
Ecco dunque ciò che ho trovato… un vecchio scritto che non ricordavo di avere scritto e che ho letto come fosse la prima volta…
Quello che mi ha donato è troppo prezioso per essere tradotto in parole…
la nebbia la protegge e le acque sacre, profonde e scure, sono la via che
conduce ad essa…
al di là delle nebbie nulla è più reale… il sole illumina le foglie dei
meli in fiore e le perle di rugiada brillano di luce dorata sui fili d’erba.
Il profumo della Dea Madre è forte e quasi tangibile… il profumo della
femminilità delle donne esala dalla terra umida e accogliente, nera e
fertile, e ricordi di antichi canti nella dolce e antica lingua musicale che
provengono dal santuario della Madre sono trasportati dal vento… voci
cristalline e quasi trasparenti, note brillanti come questa rugiada e
sottili come il vento..
Vesti azzurre avvolgono il mio corpo e un velo anch’esso azzurro copre i
miei capelli dalle sfumature dorate mentre poche ciocche ricadenti sui seni
si muovono appena.. il vento attraversa la stoffa e accarezza la mia pelle
nuda, bianca e liscia… vergine come il mio corpo snello di fanciulla che
attende di essere iniziata ai misteri femminili…
accarezzo la corteccia ruvida e dura di un melo… le mie mani scorrono sul
legno umido, percependone le forme e la linfa vitale che scorre libera al suo
interno, e dolce è l’aria che respiro… sa di fiori, di miele, di muschio e
di erba bagnata..
nulla più separa il mio spirito dalla mia dimora,
le nebbie si condensano e si richiudono dietro di me…
sono tornata a casa terra mia…
amata terra, accoglimi ancora come allora,
e per sempre.”
(tratta da Il Diario delle Farfalle, scritta il 2 giugno 2005)
Ma ora che ho trovato questo piccolo melo nel suo segreto giardino desidero solo abbracciarlo, poi sedermi ai suoi piedi, ascoltare il frusciare leggero delle sue foglioline, e Ricordare…
E quando avrò ascoltato e avrò ricordato, racconterò al melo ciò che nei lunghi anni di lontananza ho incontrato e conosciuto… e sono certa che col tempo torneremo una cosa sola, perchè siamo fatti della stessa essenza…
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