(Le Nebbie di Avalon, Marion Zimmer Bradley)
Una giovane sacerdotessa avvolta in ampie e lunghe vesti azzurre, il cappuccio calato sul volto a nascondere una piccola luna blu tatuata sulla fronte, siede composta sulla barca di legno scuro, che ondeggia sulle acque nebbiose fra la schiuma bianchissima. Giunge dalle terre conosciute, e sta tornando a Casa… oltre la nona onda del mare, oltre la nebbia incantata che cela e protegge l’Isola delle Mele…
Percepisce che è giunto il momento, quindi si alza con grazia, fa cadere il cappuccio che le nascondeva il volto bellissimo e innalza le braccia verso il cielo… poi, con un gesto deciso, le abbassa. Fra le fitte nebbie un varco luminoso si apre e un raggio di sole filtra fra gli strati di bianco vapore, accarezzando le acque increspate e facendole luccicare. La giovane donna socchiude gli occhi, abbagliata da tanta luce, e un sorriso illumina anche il suo volto, mentre una lacrima di gioia scivola sulla sua guancia e cade nel luccichio dell’acqua…
La barca attraversa il varco, silenziosa… scivola verso la luce come sospinta da correnti impercettibili, e le nebbie si richiudono dietro ad essa, tornando a celare e a proteggere ciò che solo coloro che conoscono “la via segreta fra le nebbie” possono vedere.
Ciò che gli occhi della sacerdotessa dalla lunga veste azzurra ora stanno guardando, è segreto…
“Coloro che hanno percorso la stessa strada lo sanno, e coloro che non l’hanno percorsa non lo sapranno mai.”
Le leggende narrano che oltre la Soglia delle Nebbie Guardiane si nasconda un’isola incantata, la dolcissima Avalon, dove crescevano meli che avevano candidi fiori dal profumo di miele, e mele grandi, succose e rossissime, delle quali bastava un solo morso per essere nutriti sin dentro l’anima… ma forse questa bellissima isola non è che la visione simbolica di qualcosa di magico e meraviglioso che non ha forma, eppure ne ha infinite…
Solo coloro che sono state in grado di aprire le nebbie possono sapere cosa realmente esse nascondano… ciò che la giovane sacerdotessa ora sta guardando, dunque, non è dato sapersi…
Ma l’amore nei suoi occhi lucidi rivela che è qualcosa di talmente bello, che può vivere solo nel silenzio.
La visione della sacerdotessa che dissolve le nebbie con un gesto è narrata in un semplice romanzo, eppure per decenni ha toccato il cuore di ognuna di noi. Il suo gesto infatti è reale ed è simbolo di qualcosa di antichissimo, perché il Dono della Vista di ciò che agli occhi degli uomini comuni è invisibile e inaccessibile, è sempre esistito.
Aprire le Nebbie significa far dissolvere, velo dopo velo, tutte le illusioni,
significa dissolvere, velo dopo velo, tutto ciò che annebbia la vista e ci rende cieche.
Illusione dopo illusione, i veli di Nebbia si scostano, si dissolvono e scompaiono, rivelando la loro vera natura fatta di nulla.
Era la prova più difficile, far dissolvere gli strati di nebbia, sollevare i veli che occultavano gli occhi nascosti, far svanire, una per una, tutte le illusioni che la vita poneva di fronte alle Fanciulle che si incamminavano per il Sentiero Nebbioso, con l’intento di posare il loro sguardo oltre quelle stesse nebbie che le mettevano alla prova.
Sarebbero state in grado di Vedere oltre il Velo?
Sarebbero state in grado di scorgere la Verità?
Sarebbero state in grado di saper Svelare e Rivelare?
E sarebbero poi state capaci di mantenere il Segreto?
Lo è ancora, la prova più difficile… ma Esiste.
E sapere che Esiste, che la nostra vita è una battaglia per riuscire, un velo per volta, ad Aprire le Nebbie, oltre le quali si cela la dolcissima Avalon, è una delle consapevolezze più forti e belle che coloro che Cercano veramente, senza accontentarsi della semplice realtà in cui vivono, potrebbero avere…
Dobbiamo imparare ad Aprire le Nebbie, velo dopo velo. Sin da ora.
Anno dopo Anno, Vita dopo Vita.
E forse un giorno saremo in grado di dissolverle con un solo gesto, con un luccichio degli occhi, con un luminoso sorriso.
Perché la luce che illumina l’anima, come una spada trafigge la nebbia.
(Le citazioni fra virgolette sono tutte tratte da “Le Nebbie di Avalon“, Marion Zimmer Bradley)
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