Arriva l’autunno…. il suo profumo è nell’aria, e la sua presenza si percepisce nell’ingiallirsi delle foglie, nel maturare dell’ultimo grande raccolto, nei primi brividi di freddo, nella coperta pesante sotto la quale scaldarsi e addormentarsi piene di sogni, di tepore e delle fusa dei gatti…
Arriva l’autunno, e con esso giunge l’istinto di rintanarsi, coprirsi, nascondersi, cercarsi nelle profondità di noi stesse, allontanarsi dal mondo comune e rifugiarsi nell’incantato mondo interiore… si accende il fuoco, si scalda una teiera di tè speziato, ci si avvolge nel maglione preferito – anche se ormai consumato, con i fili tirati e i colori sbiaditi – e nella calda e dolce luce delle candele.
Arriva l’autunno, e le porte del Viaggio si aprono… giunge il Tempo del Sogno, calano le Nebbie che nascondono i reami segreti oltre il loro velo impenetrabile, e arriva implacabile il momento di lasciar andare il vecchio, preparandosi ad accogliere il nuovo…
Non subito però… questo è il tempo del Riposo e del Sonno, è il tempo del Passaggio, del Cambiamento… della prima vera Discesa in luoghi sconosciuti, percorsi eppure sempre ignoti.
In questo tempo tutto Cambia, tutto Muta, tutto può apparire diverso da com’è in verità, e la verità stessa si rivela oltre l’apparenza.
Quest’anno sento solo il bisogno di chiudermi al mondo. Di ascoltare, osservare, rimettere in ordine i pensieri, di trattenere, ricevere, sentire… e ritrovare. Ho alcune piccole ferite da curare nel silenzio e nella solitudine.
Sento il bisogno di non esporre nulla, di non dare, di non mostrare.
Riposo e Sogno… Tepore, luci soffuse, una tana, calda e tenuamente illuminata dal fuoco… dalla cui soglia osservare le foglie che cadono, l’oro e il rosso del crepuscolo, la falce di Luna.
Solo questo, per guarire qualche malinconia e ritrovare quella presenza, quel centro pulsante di vita, armonia e gioia, che è nascosto nel punto più profondo di se stesse… e che se ritrovato può allontanare qualsiasi pensiero, e chiudere gli occhi al vuoto per riaprirli sulla dolce armonia del cuore.
Mi sento una foglia d’autunno, che staccata dal suo ramo cade leggera, ondeggiando nell’aria fresca, e viene accolta dall’amorevole abbraccio della madre terra, o un germoglio delicato, che decide di non emergere per rimanere nascosto nelle profondità del suolo. Protetto dall’ombra e dal silenzio.
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