lunedì 15 aprile 2013

Il Riflesso perduto

Spesso mi ritrovo a cercare il mio riflesso dove prima lo trovavo sempre… mi bastava aprire un libro, leggere due righe, e ritrovarmi, piena di nuova forza, di entusiasmo, di gioia ed equilibrio interiore. Ma ora lo Specchio nel quale mi riflettevo e nel quale ritrovavo il mio vero volto, il mio vero cuore, la mia vera anima, è offuscato, opaco… a volte è completamente avvolto da un pesante velo, il velo che cela il sacro agli occhi del profano, il velo che richiede d’essere sollevato da chi desidera più di ogni altra cosa guardarvi oltre, per ritrovare quello Specchio… e riflettersi.
Mi sento come l’antica Amaterasu, chiusa nella sua grotta buia, ma per me nessuna danza richiama il riso delle mille moltitudini di Déi, che incuriosisce la Dea e la spinge ad affacciarsi dall’antro, per me nessuno Specchio attende al suo ingresso, per riflettere la luce del sole di cui è fatta Lei, perché finalmente si riconosca e riporti la Luce nel mondo…
Sono solo una donna, con molti difetti, e di sicuro non sono degna di tanta Fortuna…
O invece forse sì… forse ognuna che Cerca e si merita un po’ di Fortuna, è attesa dallo Specchio sulla soglia della grotta…
Io ho bisogno di crederlo, per ritrovare una scintilla di quella speranza che anni fa riempiva la mia vita e rendeva i miei occhi pieni della visione del magico, per cui tutto era magico intorno a me, tutto era divino, e io partecipavo di quella magia e di quella gioia che tali visioni profonde mi donavano.
Non è così buia la mia grotta, direi che è immersa in una tiepida penombra, e ci sto ragionevolmente bene… molte donne ci vivono tutta la vita, provando forse un debole senso di mancanza per cui anche le fortune più grandi non le soddisfano mai completamente…
Ma chi ha provato, almeno in piccola parte, a vivere completa, non potrebbe mai e poi mai accontentarsi di una vita simile… E l’unica cosa che sento è che mi manca lo Specchio, perché è talmente essenziale alla mia anima che senza di esso non posso vivere veramente.
Qualche volta un istante di limpidezza e luminosità rianima lo Specchio, e riesco per pochi momenti ad abbeverarmi in quel raggio di luce, ma ci vorrà ancora molto tempo prima che la limpidezza e la luminosità permarranno stabili, e la sorgente a cui mi abbeveravo sempre torni a sgorgare libera e copiosa.
Per adesso vivo nella penombra. E il ricordo dell’entusiasmo che mi animava prima, e della visione del magico che mi accompagnava sempre, mi si scioglie nel cuore e mi riempie di una nostalgia che non è più solo quella del tempo antico, ma anche quella del mio tempo antico.
Un tempo che non posso far altro che continuare a cercare, sperando di trovare la chiave per accedervi di nuovo, la chiave per aprire la porta della grotta, sollevare il velo dallo Specchio, e finalmente, finalmente riflettermi di nuovo, lasciandomi invadere dall’onda infinita e travolgente dell’acqua della vita, che disseterà la mia anima come sacro nettare fatto di luce e di acqua, di colori e di gioia. Ancora una volta.
Desidero davvero, più di ogni altra cosa, ritrovare quel riflesso, e non lasciarlo andare mai più… mai più, per sempre.

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