Mia dolce Discesa… sei un cammino di lenta spogliazione e io sono così vestita e soffocata da non sapere da che parte iniziare per togliermi tutti gli abiti che, in momenti di paura e disagio, mi sono legata addosso.
Passo dopo passo, cancello dopo cancello, devo liberarmi, più di ogni altra cosa al mondo desidero liberarmi ed assecondarti, mia dolce Discesa… perché tu sei Maestra di Verità.
Indicami quali sono gli indumenti che porto addosso, perché sono accecata e non riesco a vederli.
Indicami quali devo abbandonare per primi per tornare a gioire come facevo prima più di adesso, perché non riesco a rendermi consapevole di essi abbastanza per farlo da sola.
Eppure mia dolce Discesa, sei il mio Cammino… e sei me stessa. So che di ogni passo dovrò rendermi consapevole io per prima… solo concedimi un po’ di luce per guardarmi e vedere ciò che indosso…
concedimi solo un indizio che mi aiuti a capire come far scivolare di dosso questi maledetti vestiti.
Devo arrivare nuda alla Grotta… e desidero farlo davvero.
Non so se accadrà mai… ma ora ciò che importa è liberarmi… perché se non mi libero presto potrei rimanere legata per sempre.
giovedì 17 dicembre 2009
domenica 18 ottobre 2009
La porticina magica e il lucernino
Nel profondo di un bosco misterioso si nasconde una minuscola porticina. Il suo legno è molto antico e tutto ricoperto di rampicanti, tanto che resta molto difficile scorgerla oltre il verde fogliame. Chiunque riesca ad attraversare quel bosco, dove gli alberi fitti non lasciano trapelare la luce del sole e le radici intricate, che crescono e si attorcigliano fuori dal terriccio, rendono arduo e lento il cammino, prima o poi potrebbe giungere ad un lungo e stretto passaggio nascosto fra l’edera, dove delicate lucine illuminano le scure foglie screziate di bianco. Con difficoltà potrebbe forse penetrarvi, rannicchiandosi a terra, o addirittura strisciando sul morbido muschio cosparso di piccolissimi fiori, seguendo gli animaletti del bosco che ben conoscono la via… così troverebbe, in fondo al passaggio, quella porticina di legno antico ricoperta dai rampicanti. Ma la porticina è davvero troppo piccola per sperare di passarci attraverso, o anche solo di spiare dal buchino della serratura per vedere cosa mai vi si celerà dietro…
Proprio lì accanto, in una nicchia ricoperta di foglioline verdi, un lucernino brilla e diffonde intorno un caldo chiarore dorato, e se si desiderasse di raccoglierlo, per illuminare quel piccolo luogo incantato che si ha avuto la fortuna di raggiungere, forse si scoprirebbe che sulla porticina appare un messaggio segreto inciso sul legno:
“Se dalla Porticina vuoi passare,
molto piccolo dovrai diventare”
Chi leggesse questo messaggio potrebbe non capirlo, o pensare che non sia possibile diventare molto piccoli. Ma forse qualcuno, che sia semplice e puro, potrebbe ben intendere e desiderare di seguire ciò che consiglia il messaggio inciso sulla porticina ricoperta di rampicanti, ed anche riuscire, dopo molto tempo, a diventare piccino, sempre più piccino, sino a poter sbirciare dalla serratura della porticina…
Allora, e solo allora, egli scorgerebbe qualcosa che brilla fra le foglioline verdi della nicchia, accanto al lucernino. E’ una minuscola chiave d’oro finemente lavorato, che sembra fatta proprio su misura per la manina di un bimbo molto piccolo e adatta ad entrare nella serratura della porticina…
Pochi però riuscirebbero ad arrivare così lontano. Tanti invece non saprebbero proprio come fare per ritornare piccoli, e tanti non si accorgerebbero che sulla porticina è inciso un messaggio molto importante. Tanti di più non raccoglierebbero il lucernino perché non ne vedrebbero il motivo, e di più ancora, non si sdraierebbero nemmeno sul muschio cosparso di piccolissimi fiori bianchi, strisciando per il piccolo e ombroso passaggio nascosto dall’edera.
E tutti gli altri si chiederebbero cosa mai vi sia da cercare in un bosco d’alberi fitti che non lasciano trapelare la luce del sole, dove le radici crescono fuori dalla terra e si attorcigliano fra loro, rischiando di far inciampare e rendendo, così, arduo e lento il cammino.
Ci sarebbe infatti da chiedersi se se vi sia ancora qualcuno che desideri di giungere alla porticina di legno antico e di diventare piccino piccino… E se vi sia ancora qualcuno che riesca a sbirciare dal buchino della serratura ed anche a trovare la piccola chiave d’oro lavorato che permette di scoprire cosa si nasconda oltre il magico passaggio…
Quello che è certo è che il lucernino non si spegne mai, perché in ogni momento potrebbe giungere qualcuno davanti alla porticina del piccolo luogo incantato, che potrebbe aver bisogno di un caldo chiarore dorato per scoprire i segreti messaggi incisi sul legno…
Proprio lì accanto, in una nicchia ricoperta di foglioline verdi, un lucernino brilla e diffonde intorno un caldo chiarore dorato, e se si desiderasse di raccoglierlo, per illuminare quel piccolo luogo incantato che si ha avuto la fortuna di raggiungere, forse si scoprirebbe che sulla porticina appare un messaggio segreto inciso sul legno:
“Se dalla Porticina vuoi passare,
molto piccolo dovrai diventare”
Chi leggesse questo messaggio potrebbe non capirlo, o pensare che non sia possibile diventare molto piccoli. Ma forse qualcuno, che sia semplice e puro, potrebbe ben intendere e desiderare di seguire ciò che consiglia il messaggio inciso sulla porticina ricoperta di rampicanti, ed anche riuscire, dopo molto tempo, a diventare piccino, sempre più piccino, sino a poter sbirciare dalla serratura della porticina…
Allora, e solo allora, egli scorgerebbe qualcosa che brilla fra le foglioline verdi della nicchia, accanto al lucernino. E’ una minuscola chiave d’oro finemente lavorato, che sembra fatta proprio su misura per la manina di un bimbo molto piccolo e adatta ad entrare nella serratura della porticina…
Pochi però riuscirebbero ad arrivare così lontano. Tanti invece non saprebbero proprio come fare per ritornare piccoli, e tanti non si accorgerebbero che sulla porticina è inciso un messaggio molto importante. Tanti di più non raccoglierebbero il lucernino perché non ne vedrebbero il motivo, e di più ancora, non si sdraierebbero nemmeno sul muschio cosparso di piccolissimi fiori bianchi, strisciando per il piccolo e ombroso passaggio nascosto dall’edera.
E tutti gli altri si chiederebbero cosa mai vi sia da cercare in un bosco d’alberi fitti che non lasciano trapelare la luce del sole, dove le radici crescono fuori dalla terra e si attorcigliano fra loro, rischiando di far inciampare e rendendo, così, arduo e lento il cammino.
Ci sarebbe infatti da chiedersi se se vi sia ancora qualcuno che desideri di giungere alla porticina di legno antico e di diventare piccino piccino… E se vi sia ancora qualcuno che riesca a sbirciare dal buchino della serratura ed anche a trovare la piccola chiave d’oro lavorato che permette di scoprire cosa si nasconda oltre il magico passaggio…
Quello che è certo è che il lucernino non si spegne mai, perché in ogni momento potrebbe giungere qualcuno davanti alla porticina del piccolo luogo incantato, che potrebbe aver bisogno di un caldo chiarore dorato per scoprire i segreti messaggi incisi sul legno…
(La versione definitiva de La porticina segreta è pubblicata su Il Tempio della Ninfa)
sabato 12 settembre 2009
La casa della signora delle arpe
Ogni volta che, come in un piccolo rituale, entro in quella casa di campagna, qualcosa in me si illumina e mi perdo nei sogni ad occhi aperti nell’immaginare come sarebbe per me vivere lì, oppure, ancor più, come sarebbe trovare finalmente il mio Nido da rendere tutto come in una fiaba, una delle più belle…
Ricordo la prima volta che ci sono entrata… grandi arpe, un clavicembalo dipinto di fiori, un pianoforte a coda, mobili antichi e tante candele accese su candelieri di ferro battuto… un tepore dolce e caloroso, come se tutto intorno invitasse a fermarsi, ad accoccolarsi, ad ascoltare la pioggia durante i temporali che là sono sempre così violenti, e per questo così belli…
Le finestre poi sono rivolte ad un piccolo mondo selvaggio, una di queste è coperta di rampicanti e filtra una tiepida luce verde attraverso i tralci di convolvolo e edera… Ognuna di esse si apre dolcemente sul frutteto, al di là del quale le care e famigliari campagne, ora dorate per il riso maturo, in perenne contrasto col cielo turchese e con i cespugli violetti di salcerella, che cresce a bordo dei fossati… e il frutteto è così piccolo e intricato, eppure proprio per questo così splendido e naturale, che cattura lo sguardo e porta ad immaginare come sarebbe bello potervi creare il magico giardino segreto di Mary… oggi mentre lo guardavo immaginando come sarebbe potuto diventare ancora più bello, è sbucata fuori saltellando una lepre… le lepri selvatiche nel giardino dietro casa…? che sogno è mai questo…? Si è avvicinata molto attirata dal cibo, e si è fermata tanto a mangiucchiare nell’erba… così vicina, con gli occhioni grandi e rotondi, perfettamente a suo agio… quella stranita e al contempo incantata ero io che la guardavo, dall’alto, fra i tralci di convolvolo e edera.
Amo quella casa e amo stare con chi la abita, con chi l’ha sempre riempita di musica dolce e femminile, fra una tazza di ottimo tè servito in tazze dipinte di fiori come nei servizi delle signorine inglesi, e fette di torta di cioccolato e biscottini… a volte sembra di essere davvero nella bella Britannia che a tanti, me compresa, rapisce il cuore… e non posso fare a meno di continuare a sognare, ispirata ed incoraggiata ogni volta da quel luogo, che seppur non abbastanza amato ha sempre il suo posto d’onore nel mio intimo… e se tutto l’amore che riceve non basta, il mio solo lo riempie interamente.
Ricordo la prima volta che ci sono entrata… grandi arpe, un clavicembalo dipinto di fiori, un pianoforte a coda, mobili antichi e tante candele accese su candelieri di ferro battuto… un tepore dolce e caloroso, come se tutto intorno invitasse a fermarsi, ad accoccolarsi, ad ascoltare la pioggia durante i temporali che là sono sempre così violenti, e per questo così belli…
Le finestre poi sono rivolte ad un piccolo mondo selvaggio, una di queste è coperta di rampicanti e filtra una tiepida luce verde attraverso i tralci di convolvolo e edera… Ognuna di esse si apre dolcemente sul frutteto, al di là del quale le care e famigliari campagne, ora dorate per il riso maturo, in perenne contrasto col cielo turchese e con i cespugli violetti di salcerella, che cresce a bordo dei fossati… e il frutteto è così piccolo e intricato, eppure proprio per questo così splendido e naturale, che cattura lo sguardo e porta ad immaginare come sarebbe bello potervi creare il magico giardino segreto di Mary… oggi mentre lo guardavo immaginando come sarebbe potuto diventare ancora più bello, è sbucata fuori saltellando una lepre… le lepri selvatiche nel giardino dietro casa…? che sogno è mai questo…? Si è avvicinata molto attirata dal cibo, e si è fermata tanto a mangiucchiare nell’erba… così vicina, con gli occhioni grandi e rotondi, perfettamente a suo agio… quella stranita e al contempo incantata ero io che la guardavo, dall’alto, fra i tralci di convolvolo e edera.
Amo quella casa e amo stare con chi la abita, con chi l’ha sempre riempita di musica dolce e femminile, fra una tazza di ottimo tè servito in tazze dipinte di fiori come nei servizi delle signorine inglesi, e fette di torta di cioccolato e biscottini… a volte sembra di essere davvero nella bella Britannia che a tanti, me compresa, rapisce il cuore… e non posso fare a meno di continuare a sognare, ispirata ed incoraggiata ogni volta da quel luogo, che seppur non abbastanza amato ha sempre il suo posto d’onore nel mio intimo… e se tutto l’amore che riceve non basta, il mio solo lo riempie interamente.
lunedì 11 maggio 2009
...
Il mio canto di Luna, tra i rami delle odorose robinie, stanotte volge anche a te… come vento leggero che sfiora il tuo volto, posandosi sull’angolo delle labbra, che tanti segreti nascondono al mondo…
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